lunedì 15 marzo 2010

La recensione di Cristina Marra

La recensione di CRISTINAMARRA su La Riviera, 14 Marzo 2010

A passeggio per il centro di Milano in
cerca di qualcosa o di qualcuno, poi
l’incontro con una donna, una vecchia
vestita di una tunica nera. Così
il protagonista e io narrante de
“L’angelo nero” di Fabio Musati
(Laruffa Editore), inizia il pedinamento fin dentro
una storica libreria dove trova soltanto libri,
parole che strepitano dagli scaffali, persino in
varie lingue.
Vincitore della terza edizione concorso letterario
“Emozioni d’inchiostro”, il romanzo breve di
Musati è “un atto di generosità e presunzione”
come afferma l’autore, originario della Valsesia e
autore delle raccolte di racconti “Nel corpo del
tempo”, “Il confine”, “Cara Ada”. La stesura del
romanzo coincide con una ricerca fatta da un
parente di Musati sull’origine romena del suo
cognome: ricerche araldiche e fiction si intrecciano.
“Il mio cognome”- mi racconta Musati – “è
abbastanza raro e a volte è storpiato. L’origine
riporta in Valsesia e la mia discendenza romena
mi piace molto. Mentre un mio parente mi informava
sulle sue ricerche stavo scrivendo questo
romanzo e inevitabilmente l’ho inserita all’interno
della narrazione”. Tutto il romanzo è percorso
da una ricerca rivolta a persone, presenze, nomi o
luoghi. In un gioco narrativo al rimpiattino, il protagonista
scrive, rincorre le parole, riporta sulla
carta i concetti pensati ma forse già scritti da
qualcun altro. Sembra assumere le diverse identità
di chi lo ha preceduto nella sua avventura
dentro la scrittura, fino a diventare protagonista
di nuove storie. Scambi di email, incipit di romanzi,
citazioni pseudonimi si susseguono in questo
romanzo nel romanzo. Realtà e finzione si alternano,
così come i pensieri e le ricerche del protagonista-
autore che si dedica alla ricostruzione
delle origini della sua famiglia che diventa narrazione
di eventi, di momenti e di località del passato.
In una Milano popolata di angeli di pietra
poggiati sui frontoni delle chiese, sui monumenti
del cimitero, sulle balaustre dei palazzi, il protagonista
insegue e diventa preda di un angelo
nero. La ricerca continua per le vie della metropoli,
dove quella presenza si aggira furtiva. Pedina
ed è pedinato. Il protagonista di Musati indaga
sullo scopo della scrittura: vita scritta, narrata
o vissuta. Riuscirà a raggiunge l’angelo nero e
scoprirne l’identità?